Sabato, 13 Dicembre 2014 15:18

Festa della Toscana 2014. Il comunicato stampa finale

Scritto da  Gerardo

Lo scorso 6 dicembre 2014, nell’ambito della Festa della Toscana 2014, si è tenuto il seminario di studi Nani sulle spalle di giganti. Guardare oltre in Toscana nello spazio e nel tempo.
Nel seguito, il particolareggiato comunicato finale e alcune foto dell'evento.


COMUNICATO STAMPA FINALE

Ancora una volta la metafora coniata da Bernardo di Chartres nei primi decenni del dodicesimo secolo (quindi ben nove secoli fa!) ha funzionato. Si parte sempre dalla constatazione pregna di umiltà verso chi ci ha preceduto quando si vuol fare il punto su una data situazione storica, filosofica, antropologica. L’occasione di riflessione è stata propiziata dal motto motivatore della Festa della Toscana 2014:
Guardare oltre. I nostri confini, le nostre abitudini, le nostre convinzioni: Per una Toscana terra del mondo


Il Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo di San Gimignano/CISRECO, dopo aver partecipato alle ultime edizioni della Festa della Toscana offrendo uno scavo di tipo socio-economico della religiosità in Toscana fra Otto e Novecento nonché nella Toscana contemporanea, e una inchiesta sul nuovo monachesimo in Toscana, ha colto immediatamente il senso della proposta del Consiglio Regionale della Toscana. Ed ha proposto un seminario di studi sul tema del 'guardare oltre' in Toscana. Lo ha voluto coniugare considerando i due aspetti del 'guardare oltre': quello spaziale e quello temporale: cercare nuovi mondi sul nostro pianeta (che è diventato sempre più piccolo) e lanciare lo sguardo introspettivo verso nuove dimensioni di pensiero, verso lidi utopistici ma anche molto terreni.

Ad una analisi anche superficiale ci si rende conto che la Toscana è stata terra fertilissima in queste due direzioni di ricerca. E che spesso le due strade si sono intrecciate e si sono confuse. Per cui si cercano nuove terre ma al tempo stesso si riplasmano nuovi sguardi e si aprono nuovi cantieri nella nostra anima e nella nostra spiritualità più profonda. Da Niccolò da Poggibonsi a Ferdinando Tartaglia, passando attraverso Callimaco Esperiente, i cancellieri umanisti fiorentini, Girolamo Savonarola, don Renzo Rossi. Il CISRECO ha chiamato a illustrare la figura e l’opera di questi singolari personaggi, studiosi di chiara fama e giovani ricercatori.

Il seminario aperto a tutti (come è costume delle attività del CISRECO) si è svolto in due sessioni molto piene.

Isabella Gagliardi (Università di Firenze), giovane medievista di lungo corso, ha tratteggiato la figura del francescano poggibonsese Niccolò che nel 1346, armato di bastone e bisaccia, se ne va in Terrasanta, viaggio quasi obbligatorio per un buon cristiano del tempo. Tiene un diario che diventerà una sorta di Baedeker per i pellegrini a venire. Niccolò non si limita a segnare un tracciato del suo avventuroso viaggio, ma si sofferma a contemplare con meraviglia e descrivere usi e costumi delle popolazioni che incontra, quale novello Erodoto, affascinato soprattutto dai beduini. Sul lato religioso ci ha lasciato considerazioni sull’Islam e i suoi fedeli, di tolleranza e spiccato afflato interreligioso.

Non poteva mancare un omaggio, al genius loci. Ci ha pensato Elisa De Montis, docente nei licei e ricercatrice, parlando di Filippo Buonaccorsi da San Gimignano, meglio noto come Callimaco Esperiente, il quale fa il cammino inverso a quello di Niccolò. Filippo in fuga da San Gimignano e dall’Italia per noie (diciamo così) con le gerarchie ecclesiastiche del tempo giunge in Polonia fra il 1469 e il 1470. Qui alla corte polacca troverà protezione e potrà svolgere un ruolo di statista fondamentale per il consolidarsi dello Stato polacco e che gli assicurerà la fama, giunta sino ad oggi, di padre fondatore della Polonia. La sua tomba è custodita e venerata nella chiesa domenicana di Cracovia.

Procedendo temporalmente e spostandosi dalla provincia di Siena a quella di Pistoia, Enzo Gualtiero Bargiacchi, infaticabile studioso, ha illustrato la figura del gesuita pistoiese Ippolito Desideri (1684-1733), missionario in Tibet, e il primo europeo esperto della cultura e lingua tibetana.

Ha chiuso la prima sessione Marco Grossi, giovane ricercatore della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, relazionando su preti missionari toscani del secondo Novecento, soffermandosi soprattutto su don Renzo Rossi, straordinaria figura di prete, missionario, uomo dedito in toto alla causa degli ultimi: dagli operai della Pignone ai carcerati nelle prigioni brasiliane dei generali golpisti.


Nella seconda sessione sono subentrati dei giganti veri e propri della cultura occidentale. A partire da Dante, commentato da Guido da Pisa. Ne ha parlato Fabrizio Franceschini (Università di Pisa).

Il commentatore carmelitano (siamo negli anni fra il 1328 e il 1335/40) non sa se essere ammirato più dalla potenza poetica della prima cantica o dallo spirito profetico del poeta fiorentino. Franceschini ha saputo rendere vivo il dilemma offrendo anche le belle immagini dei codici miniati che ci hanno tramandato il commento.
Giancarlo Garfagnini (Università di Firenze), fra i massimi esperti savonaroliani, si è soffermato sul Savonarola politico più che sul profeta e riformatore religioso. E quando il frate domenicano nelle sue prediche afferma con perentorietà che la 'politica deve essere rivolta all’universo e non al particulare', lo sentiamo molto vicino alle ambasce e alle angosce morali di uomini del nostro tempo.

Ha chiuso il seminario di studi una relazione su Ferdinando Tartaglia tenuta da Riccardo Albani, politologo fiorentino e studioso addentro alle tematiche del religioso contemporaneo. La domanda che si è posta Albani nella sua relazione: vale a dire se la potenza visionaria di Tartaglia sia stata una meteora esauritasi al suo apparire, quando con Capitini e altri tentò di fondare (siamo nell’immediato secondo dopoguerra) un movimento di riforma del cristianesimo, oppure perduri ancora e il suo messaggio (sia profetico sia religioso sia poetico) sia destinato a produrre frutti nuovi in una futura stagione di rinnovamento.

La lettura del canto di Ulisse (Inferno XXVI) e di un piccolo gruppo di poesie di Ferdinando Tartaglia (da Esercizi di verbo), lette con consumata maestria da Emilia Picone, hanno aperto e chiuso i lavori del seminario.

E’ stato possibile organizzare il Seminario grazie alla consulenza amichevole di Michele Ciliberto, Giancarlo Garfagnini, Franco Cardini, Donatella Coppini e di don Carlo Nardi, nonché alla magnanima e generosa disponibilità di tutti i relatori.

San Gimignano, 9 dicembre 2014
Contatto: Giuseppe Picone: 339 7315511


Direzione scientifica e realizzazione pratica sono da ascriversi rispettivamente ad Arnaldo Nesti e Giuseppe Picone.

Il seminario è stato organizzato in collaborazione con la Sezione di Sociologia della Religione della Associazione Italiana di Sociologia/AIS

Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo
C.P. 11 – Via San Giovanni, 38 – 53037 San Gimignano (SI)
Tel.: 0577 906102 E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sito Internet: www.asfer.it


Seguono alcune istantanee dell’evento:

1. L’apertura dei lavori
2. Il pubblico
3. Emilia Picone legge Ferdinando Tartaglia




Letto 831 volte
Vota questo articolo
(0 Voti)
Devi effettuare il login per inviare commenti